Infrastrutture

Il più grande telescopio ottico del mondo realizzato da Astaldi e Cimolai

Il più grande telescopio ottico del mondo sarà realizzato in Cile da Astaldi e Cimolai e sarà di proprietà dell’agenzia europea ESO. Il nome, Extremely Large Telescope, già suggerisce le sue dimensioni mastodontiche. L’ELT ha lo scopo di far progredire la conoscenza astrofisica consentendo studi dettagliati dei pianeti attorno ad altre stelle e le prime galassie nell’Universo. Sarà possibile osservare meglio i buchi neri supermassicci e la natura del settore oscuro dell’Universo. Un ulteriore sbocco è la rilevazione di acqua e di molecole organiche nei dischi “protoplanetari” attorno ad altri stelle. La costruzione della struttura dovrebbe richiedere 11 anni, ed essendo iniziata nel 2014, sarà completo, quindi, nel 2025.

Una grande occasione per Astaldi e Cimolai, leader nel settore civile della costruzione di strutture in acciaio. La loro fama li precede e sono orgoglio italiano ma anche europeo. Non è la prima volta, infatti, che lavorano a grandi progetto in giro nel mondo come il caso del più grande telescopio ottico del mondo. Quest’ultimo è un appalto da 1,5 miliardi di euro e le sue dimensioni superano i suoi futuri competitors. Offrirà una risoluzione 16 volte più nitida del famosissimo Hubble, un telescopio in orbita che da anni risulta un valido strumento per gli scienziati di tutto il mondo. Questo progetto evidenzia il rinnovato interesse mondiale nei confronti dello studio dello spazio degli ultimi anni. Basti pensare ai tanti test affettuati da SpaceX di Elon Musk, tra cui uno avvenuto proprio oggi, e la sua volontà futura di costruire delle città su Marte entro il 2050.

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Il progetto del più grande telescopio ottico del mondo

Per conoscere com’è fatto un telescopio, nelle sue generalità, vi rimandiamo ad un articolo più dettagliato. In particolare L’ELT realizzato da Astaldi e Cimolai avrà il diametro dello specchio primario pari a 39 m. Sarà collocato nelle Ande cilene a circa 3.000 m slm, come se fosse collocato sul Gran Sasso italiano. l’ELT si suddivide in una struttura metallica rotante (Dome) dotata di aperture scorrevoli, con diametro di 92 m ed altezza di 80 m. Internamente sarà posizionata la struttura metallica del telescopio, con diametro di 71 m e altezza di 62 m. Il progetto comprende, oltre alle parti in acciaio del peso di circa 13.000 t, opere civili, meccanismi, impianti e le opere di urbanizzazione necessarie all’accesso della zona.

L’ELT utilizzerà un design innovativo con un totale di cinque specchi. I primi tre specchi sono curvi (non sferici) e formano un design ad “anastigmat a tre specchi“. Avrà un’eccellente qualità dell’immagine su un campo visivo di 10 minuti d’arco (un terzo della larghezza della luna piena). Il quarto e il quinto specchio sono quasi piatti e forniscono la correzione ottica adattiva per le distorsioni atmosferiche (specchio 4) e la correzione dell’inclinazione della punta per la stabilizzazione dell’immagine (specchio 5). La cupola del più grande telescopio ottico del mondo avrà un’altezza e un diametro rispettivamente di quasi 74 e 86 metri, rendendola la più grande cupola mai costruita per uno strumento astronomico. Avrà una massa di circa 5000 tonnellate, mentre il solo telescopio e la struttura del tubo avranno una massa mobile totale di circa 3700 tonnellate. La fenditura centrale, per permettere le osservazioni, sarà una coppia di porte scorrevoli di 45,3 metri di larghezza ognuna.

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Le criticità risolte e le potenzialità dell’ELT

Il design della cupola garantisce una ventilazione sufficiente affinché il telescopio non sia limitato nella visione. Per questo è dotata anche di feritoie e il parabrezza, inoltre, è progettato per consentire lo svolgimento della funzione astonomica. Sono in corso simulazioni computazionali fluidodinamiche e lavori in galleria del vento per studiare il flusso d’aria all’interno e intorno alla cupola, nonché l’efficacia di quest’ultima nel proteggere il più grande telescopio ottico del mondo. Oltre ad essere progettato a tenuta stagna, è fondamentale anche ridurre al minimo il carico di aria condizionata. Quest’ultima è necessaria non solo per preparare termicamente il telescopio per la notte imminente, ma anche per mantenere puliti i cinque specchi. Le specifiche attuali consentono alla cupola di raffreddare il telescopio e il volume interno di 10 ° C per 12 ore, per far lavorare lo strumento 320 notti all’anno.

Il telescopio avrà diversi strumenti scientifici e sarà possibile passare da uno strumento all’altro in pochi minuti. Il telescopio e la cupola potranno anche cambiare posizione nel cielo e iniziare una nuova osservazione in brevissimo tempo. L’ELT cercherà pianeti extrasolari, cioè in orbita attorno ad altre stelle. Ciò includerà non solo la scoperta di pianeti di masse simili alla Terra, attraverso misurazioni indirette del moto ondoso di stelle perturbate dai corpi che le orbitano intorno, ma anche l’imaging diretto di pianeti più grandi e forse anche la caratterizzazione delle loro atmosfere. Lo strumento tenterà di visualizzare non solo esopianeti simili alla Terra, ma anche stelle primordiali, galassie primordiali e buchi neri.

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Marcello Raiano