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Ponte Dom Luis I: il ponte stile Eiffel che da 136 anni caratterizza Porto

Alzi la mano chi non conosce la Torre Eiffel, uno dei monumenti più famosi al mondo. Benissimo, avrete tenuto tutti quanti le mani abbassate perché è praticamente impossibile non conoscerla! Magari però non tutti ne conoscono la storia, quindi eccola qui.

L’idea del monumento parigino nasce ufficialmente in previsione della decima edizione dell’Esposizione Universale che si sarebbe ivi tenuta nel 1889 (anno fra l’altro coincidente col centenario della Rivoluzione Francese) come colossale simbolo della fiera relativa alle ultime scoperte industriali dell’epoca. Nel 1884 il governo francese, stabilito che l’edizione dell’Esposizione sarebbe stata ospitata da Parigi, indice un concorso di progettazione internazionale per realizzare un’opera temporanea che potesse essere il simbolo dell’evento.

Oltre 700 professionisti fra ingegneri ed architetti partecipano alla competizione, e fra tutti la spunta la Compagnie des Établissements Eiffel, un’impresa di progettazione capeggiata da Gustave Eiffel. Soprannominato il “mago dell’acciaio”, l’ingegnere francese ha indissolubilmente legato la propria identità alla celeberrima torre reticolare francese. L’impatto mediatico e turistico che il monumento ha sul pubblico è tale da decidere di mantenere la costruzione in piedi invece di smantellarla una volta terminata la kermesse internazionale.

Forme ardite e slanciate, eleganti e dall’audacia innovativa, esteticamente proporzionate ed aggraziate, oggettivamente belle. Riassumendo, questo è lo stile di Eiffel, il quale si può ritrovare osservandone la creazione più famosa. Eiffel, però, non è solo il progettista della torre parigina. Ha realizzato ed ispirato, durante la sua vita professionale, decine d’iconiche e magniloquenti opere in giro per il mondo, fra cui tantissimi ponti e viadotti tuttora in esercizio.

Proprio uno di questi, il ponte Dom Luis I in Portogallo, oggi compie la bellezza di 136 anni (è persino più vecchio della stessa Torre Eiffel!) e dal lontano 1886 caratterizza lo skyline della città di Porto. Un’opera simile merita un approfondimento speciale, quindi scopriamone di più.

Gustave Eiffel: notevole progettista di ponti e viadotti

E’ doveroso fare una premessa iniziale: Gustave Eiffel non ha progettato il Ponte Dom Luis I, ma come anticipato prima lo ha bensì ispirato. Al pari di altri grandi progettisti di ponti e viadotti più o meno moderni, le opere progettate da Eiffel hanno un ben preciso stile, riconducibile facilmente al genio del francese. Si pensi ad esempio all’Ing. Riccardo Morandi e alle sue opere con stralli ricoperti da cemento armato precompresso (il fu viadotto Morandi, il viadotto Carpineto o quello sull’ansa del Tevere, il viadotto Wadi al-Kuf in Libia o i viadotti in Venezuela e Colombia). O ancora, l’Ing. Silvano Zorzi è direttamente correlato ai suoi viadotti in cemento armato con precompressione a barre con realizzazione dell’impalcato a sbalzo per conci successivi (come i viadotti Veilino, Bisagno o Gorsexio della A12) o a quelli ad arco-portale spingente (come il viadotto Sfalassà, vera e propria meraviglia dell’ingegneria).

L’Ing. Gustave Eiffel si contraddistingue per opere in ferro caratterizzate da archi, pilastrini ed impalcati reticolari molto eleganti ed audaci nelle proporzioni, quasi “leggeri” rispetto all’ambiente circostante. Fra le opere più importanti di Eiffel nel campo di ponti e viadotti si possono annoverare:

  • il Pont Saint-Jean, passerella a travata di 510 metri su più luci che attraversa il fiume Garonna a Bordeaux. Si tratta della primissima opera progettata da Eiffel, nel 1858 (quando l’ingegnere aveva solamente 26 anni);
  • il Ponte Maria Pia, grande struttura ad arco in ferro che attraversa il fiume Douro alla periferia di Porto, ora inutilizzato. Di fatto è un Ponte Dom Luis I in miniatura (da qui il concetto di Eiffel ispiratore per successive opere);
Ponte Dom Luis I
Ponte Santa Maria in Portogallo. Credits: Sapo24
  • il Viaduc du Garabit, ponte ad arco in ferro che scavalca la vallata del fiume Truyère in Francia.

L’audacia strutturale del Ponte Dom Luis I

Nel Novembre del 1880, giusto tre anni dopo l’inaugurazione del ponte Maria Pia, il governo portoghese indice un concorso per costruire un ponte in ferro a doppio impalcato per permettere il transito su due differenti livelli del traffico stradale. L’anno seguente, nel Novembre 1881, l’opera pubblica viene assegnata alla vincitrice del concorso, la belga SA des Ateliers de Construction de Willebroek. Il progettista capo è Théophile Seyrig, discepolo di Gustave Eiffel e suo assistente durante la progettazione del vicino Ponte Maria Pia.

Seyrig, da buon estimatore di Eiffel, decide di impiegare lo stile del suo maestro per il ponte; dunque, arco reticolare in acciaio con pilastrini ed impalcato analoghi. Unica aggiunta, un impalcato inferiore sorretto da strutture in acciaio collegate superiormente all’arco. Ecco qui il Ponte Dom Luis I, la cui realizzazione inizia nel 1881 e termina appunto con l’inaugurazione del 31 Ottobre 1886. Alla sua costruzione, la sua campata di 172 metri risulta la più lunga del suo genere al mondo.

Il ponte in ferro, appunto, presenta due impalcati di dimensioni differenti, tra cui si sviluppa l’arco centrale portante di 172 m. Tecnicamente, entrambi gli impalcati sono ormeggiati alle rive del fiume Douro per mezzo di pilastri in muratura. Quelli dell’impalcato superiore d’estremità sono rettangolari con una finitura a cornicione rifilata, costituita da due registri sfalsati separati da cornici e puntoni intrecciati. L’impalcato inferiore è ancorato a grandi blocchi che sostengono cornici modanate e cunei collegati tra loro da un arco abbattuto e incorniciati da travi intrecciate. Questo è sostenuto da pilastri in ferro sviluppati sul piano trasversale di forma tronco-piramidale, eretti in tre sezioni, che si attaccano  tramite l’arco all’impalcato superiore. Attualmente sull’impalcato superiore transita il traffico ferroviario della ferrotranvia di Porto, unitamente ai pedoni.

Ponte Dom Luis I
Ponte Dom Luis I. Credits: Pixabay

Anche in Italia esempi simili al Ponte Dom Luis I

L’impatto che i ponti in ferro stile Eiffel hanno in tutto il mondo è notevole, tanto che anche in Italia si hanno almeno un paio di mirabili esempi che vale la pena menzionare.

In primis, il ponte San Michele, noto come ponte di Calusco, ponte di Paderno o ponte Röthlisberger, ponte a doppio arco in ferro che scavalca il fiume Adda collegando Paderno d’Adda e Calusco d’Adda. Opera d’arte imponente e molto bella esteticamente, tanto che nel 2017 è stata candidato per essere inserito nella lista Unesco dei patrimoni dell’umanità. L’opera, che già di per sé viene universalmente ritenuta un capolavoro di tecnica ingegneristica sia per il progetto ardito che per la perizia della realizzazione, presenta una luce centrale di 150 metri ed un impalcato a doppio livello. Si tratta infatti di un’opera mista, che permette il transito ferroviario (nell’impalcato inferiore) e stradale (nell’impalcato superiore).

Progettata dall’ingegnere svizzero Jules Röthlisberger, la struttura riprende in modo molto evidente i concetti messi in campo da Eiffel qualche anno prima coi ponti Saint-Jean e Maria Pia. Il ponte viene costruito tra il 1887 e il 1889 (curiosamente, viene inaugurato lo stesso anno dello svolgimento dell’Esposizione Universale di Parigi).

Ponte Dom Luis I
Ponte San Michele. Credits: VisitBergamo

Altra opera “figlia” dell’estro di Eiffel è il ponte ferroviario di Ronciglione. E’ un’opera a doppio arco in acciaio realizzato negli anni ’20 del ‘900 a servizio della linea ferroviaria Civitavecchia-Capranica-Orte, fuori esercizio dal 1994. Avente luce centrale di 65 metri, una delle particolarità che lo contraddistingue è la presenza di una cerniera mobile nella mezzeria degli archi. Questi sono, sostanzialmente, costituiti da due semi-metà appoggiate tra di loro a contrafforte su due cunei centrali; è l’unica opera al mondo ad avere questo schema statico.

Ponte Dom Luis I
Ponte di Ronciglione. Credits: Pinterest