Bridges

Ponte sullo Stretto di Gibilterra, mega-progetto di fantasia o realta?

1991 metri, ossia circa due chilometri, possono essere pochi o tanti a seconda del contesto in cui ci si trova. Se si parla di una generica distanza non è molto, si riesce tranquillamente a coprirla a piedi in relativamente poco tempo. Il discorso cambia qualora questa lunghezza rappresenti la luce di un ponte, ossia la distanza fra due sottostrutture consecutive. Un numero da record, e proprio di questo si tratta: l’Akashi Kaikyō Bridge in Giappone, proprio con 1991 metri di luce, è stato il ponte più grande del mondo per questa categoria dal 1998 al 2022.

L’anno scorso questo record, che ai tempi sembrava insuperabile, è invece stato stato soppiantato lo scorso anno con l’inaugurazione del ponte sullo stretto dei Dardanelli. Coi suoi 2023 metri di luce centrale, questo ponte sospeso ha superato il fatidico limite dei 2 km, considerato pura fantasia fino a qualche decennio fa.

1915 Çanakkale Bridge

Anche questo record sembrerebbe comunque a rischio superamento, anche se effettivamente entriamo nel mondo delle ipotesi. Già, perché il ponte sullo Stretto di Messina (una delle vicende ingegneristiche più annose del secolo nel nostro paese), nella sua versione più accreditata si aggiudicherebbe il primo premio a mani basse. Una struttura con schema statico di tipo sospeso con luce di ben 3300 metri, numeri da far girare la testa e ridimensionare i 2023 metri di luce del 1915 Çanakkale Bridge quasi come fosse un giocattolino.

Oltre tre chilometri, quale altra opera potrebbe mai superare questa lunghezza? Beh, ad essere sinceri una ci sarebbe, ovvero il ponte sullo stretto di Gibilterra! Opera dal (burrascoso) iter simile a quella che ci riguarda più da vicino, e potenzialmente ancora più grande coi suoi circa 5000 metri di luce delle campate centrali (nel progetto più estremo). Fantasia o realtà? Cerchiamo di scoprirlo!

L’incredibile progetto del Ponte sullo Stretto di Gibilterra

Al pari di quel che riguarda lo Stretto di Messina, da tempo immemore l’uomo desidera collegare Spagna e Marocco attraverso il sottile tratto d’acqua che le separa. Se fino a qualche decennio fa sembrava utopia, con l’avvento tecnologico questa possibiità ha iniziato a farsi largo fra tecnici e governi interessati. Di fatto sono due le scelte progettuali più accreditate per la realizzazione del ponte sullo Stretto di Gibilterra. Una, più “canonica” e a firma della società di ingegneria COWI (specializzata in mega infrastrutture) prevedrebbe una struttura di tipo sospeso con tre campate centrali da 3500 metri. Oltre 200 metri in più della campata del nostro ponte sullo Stretto, non poco.

Progetto tricampata del ponte sullo Stretto di Gibilterra. Credits: COWI

L’altro progetto di ponte sullo Stretto di Gibilterra, a cura dell’ingegner Tung-Yen Lin (dell’omonima società d’ingegneria, altro colosso mondiale nel campo delle infrastrutture), supererebbe ulteriormente i limiti detti prima. Portando di fatto la progettazione dei ponti sospesi in un’altra dimensione. Con due campate di 5000 metri sarebbe la più grande opera d’ingegneria civile mai realizzata. Un’opera così monumentale ha bisogno di nuovi concetti strutturali per renderla realtà. In tal senso, l’ingegner TY Lin ha proposto un ponte ibrido con un tratto strallato adiacente alle pile ed un altro di 3000 metri di tipo sospeso.

Progetto bicampata del ponte sullo Stretto di Gibilterra. Credits: T.Y. Lin

Per evitare incidenti fra le superpetroliere che attraversano lo Stretto e il ponte questa sono stati progettati appositi “paraurti ad acqua” in grado di resistere all’impatto di una grande nave.

Si può indubbiamente affermare che il ponte sullo Stretto di Gibilterra sarebbe un progetto innovativo che combina i migliori vantaggi di un ponte strallato e di un ponte sospeso. Oltre che un enorme progresso tecnologico per l’umanità.

Un tunnel nello Stretto di Gibilterra l’opzione più fattibile?

Se l’opzione del mega-ponte è l’ipotesi più affascinate, quella del tunnel sottomarino è forse la più papabile. Ipotizzato a partire dagli anni ’70 del secolo scoso, lo scopo del tunnel sarebbe quello di fornire una modalità di trasporto più rapida ed efficiente per merci e persone. Si ridurrebbero i tempi di viaggio e favorendo potenzialmente maggiori legami economici e culturali tra i due paesi. Tuttavia, il progetto deve affrontare numerose sfide, tra cui difficoltà tecniche come la profondità dello stretto e potenziali rischi geologici e delle maree. Oltre a ciò bisogna considerare ostacoli politici (come la recente crisi fra Spagna e Marocco) e finanziari.

Il progetto è ancora in fase di studio e progetto di fattibilità e non sono ancora state fissate date di realizzazione certe. Il tunnel sarebbe composto da due canne distinte, ciascuna adibita al traffico ferroviario in una direzione (non si sa ancora se sarà previsto traffico veicolare), e sarebbe lungo circa 35 chilometri e profondo 300 metri dalla superficie dell’acqua. A livello di sicurezza ci sarebbe una terza canna centrale, più piccola, a costituire dei bypass ogni circa 350 metri. Si stima che costerà circa 12 miliardi di euro e richiederebbe circa 8-10 anni per essere costruito. Il progetto avrebbe un impatto significativo sui trasporti, riducendo i tempi di viaggio tra il Marocco e la Spagna da diverse ore di traghetto a soli 30 minuti in auto. L’opera, quasi certamente, non vedrebbe la luce prima del 2030-2040.

Progetto del tunnel sullo Stretto di Gibilterra. Credits: Geodata

Nonostante queste sfide, il tunnel lungo lo Stretto di Gibilterra rimane una prospettiva allettante, con i sostenitori che ne sottolineano il potenziale per guidare la crescita economica, migliorare la connettività e promuovere una maggiore cooperazione e comprensione tra Marocco e Spagna.

Published by
Shadi Abu Islaih