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Il ponte in vetro più lungo al mondo, una struttura incredibile

Il ponte in vetro più lungo al mondo è situato in Cina, vicino alla città di Zhangjiajie. Collega due punti lontani del Grand Canyon di Zhangjiajie, un luogo famoso per le bellezze naturali e gli incredibili strapiombi visitato da tantissimi turisti già prima della costruzione del ponte. Quest’anno è entrato a tutti gli effetti nel Guinness dei Primati non solo come ponte con piattaforma in vetro più lungo al mondo, ma anche il più alto. Detiene anche il record di punto più alto per il bungee jumping.

E’ stato aperto al pubblico nel 2016, ma quest’anno è stato dichiarato, a tutti gli effetti, ponte dei record. Lungo ben 430m, è posizionato a 300 metri di altezza sopra ad un dirupo molto suggestivo del parco di Zhangjiajie, luogo che ha ispirato il famoso film Avatar. Largo ben 6 metri, è stato progettato dall’architetto israeliano Haim Dotan, prendendo chiaramente spunto dalle forme sinuose tipiche della cultura cinese.

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Il progetto del ponte in vetro più lungo al mondo

Generalmente un ponte è un collegamento funzionale tra due punti, creato per raggiungere un luogo altrimenti inaccessibile. Stavolta il progetto ha come scopo quello di realizzare un ponte che è esso stesso attrattivo verso il turismo. Può ospitare contemporaneamente 800 persone e l’accesso è contingentato a 8000 al giorno ed è utilizzato anche come passerella per sfilate di moda e esibizioni artistiche. La Cina non è nuova a questi record, basti pensare al grattacielo orizzontale più alto al mondo!

Il progettista ha rivelato che l’intenzione era quella di tutelare il paesaggio naturale creando un ponte che letteralmente sparisse impattando il meno possibile sulla flora circostante. La struttura è costituita da una trave sospesa da cavi per evitare che si erigessero ingombranti elementi d’acciaio. I bordi delle travi sono trapezoidali, così, aprendosi verso il basso, tagliano il vento e riducono la spinta laterale a cui è soggetto. Il vetro temprato è costituito da tre strati costituendo delle lastre di 2 pollici di spessore. Le parole del progettista ripercorrono le esigenze di tutela ambientale mai come oggi presenti in Cina.

Il corrimano ondeggiante vuole ricreare il flusso dei tanti visitatori che nel tempo cammineranno sul ponte in vetro più lungo del mondo. Sono state costruite anche delle torri rivestite da piante e alberi per permettere la loro mimetizzazione nel paesaggio naturale circostante. Un ulteriore record raggiunto è che stiamo parlando della struttura con il maggior rapporto tra luce delle travi e altezza dell’elemento. Infatti le travi del ponte sono alte soltanto 60cm a fronte della loro lunghezza di 375 metri.

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Com’è possibile visitarlo?

Il ponte in vetro più lungo al mondo fa parte di un percorso obbligato che percorre il GrandCanyon di Zhangjiajie. Il costo della visita è alquanto eccessivo, essendo molto frequentato. Parliamo di 219 Yuan, ovvero 27€ circa, per passeggiare sul ponte e per il parco, il costo è la metà se si vuole solo percorrere il ponte. Generalmente le code sono lunghissime, essendo meta turistica non solo per i visitatori esteri ma anche per gli abitanti del luogo, essendo, grazie ai social, diventato di moda scattarsi una foto guardando il precipizio sotto i piedi.

E’ ormai presente su tutte le guide turistiche cinesi ma è sconsigliato, quasi vietato, a chi soffre di patologie cardiovascolari essendo capace di scuotere anche i cuori più forti. C’è da dire però che lo studio del vetro è stato effettuato con molta accuratezza. Un ponte simile presente nello Yuntaishan Scenic Park, nella regione dell’Henan, fu segnalato e chiuso al pubblico nel 2015 a causa della presenza di crepe ai pannelli in vetro su cui si cammina. Un evento che preoccupò molto ma che non fermò l’espansione dell’interesse verso questa tipologia di ponti, ormai diventati un elemento tipico dell’architettura urbana e naturale cinese. Tanto che, dopo pochi mesi dalla sua apertura, il ponte in vetro più lungo al mondo fu chiuso per migliorare la gestione dei flussi e ridurre il rischio della formazione di crepe contingentando gli ingressi.

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Marcello Raiano