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Terremoto: cosa fare e come comportarsi in caso di evento sismico

Terremoto

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Qualche minuto dopo le ore 7 di questa mattina, il centro Italia è stato interessato da un terremoto di magnitudo 5.7 avvenuto a circa 30 km al largo di Pesaro, nell’Adriatico, ad una profondità di circa 8 km dalla superificie terrestre. Terremoto che si è distintamente percepito dalle coste croate, al di là del Mar Adriatico, fino a Roma e nello stato pontifico del Vaticano. L’evento, che ad ora non fa per fortuna registrare vittime né feriti ma solamente lievi danni locali, ha subito fatto venire alla mente alcuni tragici, recenti episodi.

A partire dal tristemente famoso terremoto dell’Aquila del 2009, che ha raso al suolo la storica città e che è costato la vita a 309 persone. O all’altrettanto devastante terremoto dell’Emilia Romagna del 2012, avente come conseguenza 30 vittime ed enormi danni economici in una delle zone industriali più fiorenti d’Italia. Ed ancora, per concludere, il terribile sisma che nell’estate del 2016 ha colpito il Lazio, uccidendo 303 persone e distruggendo in toto alcuni paesi (Amatrice su tutti).

Insomma, in meno di un quindicennio sono quattro i grandi eventi tellurici che hanno coinvolto il nostro paese. Vale la pena, quindi, di spendere qualche parola per suggerire cosa fare e come comportarsi durante un evento poco prevedibile e distruttivo come un terremoto.

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Epicentro del sisma odierno. Credits: MapQuest

La calma durante un terremoto è fondamentale

È la scoperta dell’acqua calda, effettivamente, ma è sempre bene ribadirlo. Farsi prendere dal panico durante un qualsiasi pericolo è assolutamente da evitarsi, in quanto aumenta ulteriormente il rischio di qualche conseguenza spiacevole per la propria incolumità. In questo caso, infatti, la lucidità viene meno e le azioni che si compiono sono assolutamente poco razionali e confusionarie, quanto di più sbagliato in caso di sisma!

Al contrario, non appena si intuisce che stia avvenendo un terremoto e che questo sia piuttosto forte, bisogna cercare di concentrarsi su poche, semplici regole che possono fare tutta la differenza del mondo fra lieto fine e tragedia. Le riportiamo in seguito, in modo da definire una sorta di “linea guida” che possa indirizzare i nostri comportamenti nella maniera più lucida possibile.

Smartphones, tablet e PC? Lasciateli stare!  

Se la terra trema, l’imperativo categorico è: lasciate stare qualsiasi cosa stiate facendo! Non importa se siete all’ultima puntata dell’ultima stagione della serie TV del momento, o se state chattando sui social, quel che conta è reagire alla situazione in corso velocemente. E pazienza se nel trambusto del momento si perda l’inseparabile cellulare o si rompa l’amato tablet, è tutto imparagonabile rispetto alla salvaguardia della vita.

Un qualsiasi device elettronico (ma il discorso può essere esteso a qualsiasi bene materiale) può essere cambiato e sostituito, una vita umana invece no. Quello che invece si deve fare, nel caso in cui se ne verificasse la possibilità, è aiutare chi si trovi in difficoltà vicino a noi a mettersi in salvo (in special modo se si tratta di persone non autosufficienti o di bambini/neonati).

Col sisma, all’aperto o al chiuso cambia molto

Chiarito questo concetto fondamentale, è necessario fare un distinguo a livello di luogo in cui ci si trovi in caso di sisma. Ci sono di fatto due possibilità, ovvero quelle di trovarsi in un luogo chiuso piuttosto che in un luogo aperto.

Trovarsi in un luogo chiuso generalmente è peggio, perché possono sussistere rischi di crolli e/o cadute dall’alto. Inoltre, potrebbe insorgere una sensazione di angoscia simil-claustrofobica per il fatto di trovarsi in un luogo confinato ed apparentemente senza via d’uscita. Specialmente in caso di luogo chiuso che non si conosce (centro commerciale, palestra, ufficio postale, ecc.) questa sensazione può manifestarsi più frequentemente. Anche in questo caso è fondamentale mantenere la calma ed attenersi quanto più possibile ai consigli seguenti, nonché alle procedure di sicurezza interne al luogo in cui vi si trova.

Nel caso, invece, in cui avvenga un terremoto mentre ci si trovi in un luogo aperto, in linea di massima la situazione è meno rischiosa. Salvo particolari scenari, infatti, i rischi dei luoghi chiusi sono probabilisticamente ridotti, e la sensazione di trovarsi “liberi” sicuramente contribuisce a rallentare il senso di panico generalizzato. 

Discorso a parte meritano i mezzi di trasporto che risentano di un sisma. Trovarsi all’interno di veicoli stradali (auto, bus, ecc.) è relativamente sicuro, i rischi più grossi derivano dall’eventuale caduta di bagagli e/o parti mobili del mezzo. Per i veicoli su rotaia in discorso sarebbe simile se non fosse che sia presente un rischio non indifferente: la deformazione del binario. Non a caso, infatti, gli itinerari ferroviari nei luoghi vicino all’epicentro di un terremoto vengono momentaneamente sospesi per permettere il rilievo geometrico del binario e scongiurarne eventuali difetti.

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Esempio di binario deformato da terremoto. Credits: Revelations of the 1980 El Asnam (Algeria) earthquake

Il “Drop, Cover & Hold On” funziona e salva la vita

Nella maggior parte delle situazioni (nel caso in cui ci si trovi al chiuso), puoi proteggerti adottando la seguente posizione di sicurezza:

  • cadere (drop) sulle mani e sulle ginocchia prima che il terremoto ti abbatta. Questa posizione ti protegge dalle cadute ma ti consente di muoverti ancora se necessario;
  • coprire (cover) la testa e il collo (e, se possibile, tutto il corpo) sotto un tavolo o una scrivania robusti. Se non c’è un riparo nelle vicinanze, scendi vicino a un muro interno o vicino a mobili bassi che non cadranno su di te e copriti la testa e il collo con le braccia e le mani;
  • mantenere (hold on) al riparo testa e collo finché il tremore non cessa.

Se non si riesce, per qualsiasi motivo, a cadere a terra, si deve provare a mettersi seduti in modo da non essere atterrati dagli scuotimenti.

Earthquake Country Alliance: Welcome to Earthquake Country!
Fasi della posizione di sicurezza “Drop, Cover & Hold On”. Credits: www.earthquakecountry.org

Cosa fare in caso di terremoto al chiuso

Regola fondamentale: se si è al chiuso durante una scossa sismica, si deve restare al chiuso. Niente fughe forsennate attraverso corridoi, scale o (peggio) ascensori, sono i luoghi più pericolosi. Quindi, non si deve correre fuori o in altre stanze durante un terremoto. Si hanno meno probabilità di farsi male se si rimane dove ci si trova.

Per ridurre le possibilità di essere ferito, si possono intraprendere le seguenti azioni:

  • allontanarsi rapidamente da vetri, oggetti appesi, librerie, contenitori di porcellane o altri mobili di grandi dimensioni che potrebbero cadere. Fare attenzione alla caduta di oggetti vari e armadi con ante che potrebbero aprirsi;
  • se disponibile nelle vicinanze, prendere qualcosa per proteggere testa e viso dalla caduta di detriti e vetri rotti;
  • nel caso in cui ci si trovi in cucina, spegnere velocemente il fornello e mettersi al riparo al primo segno di scuotimento;
  • se si è letto, restare lì, proteggendosi la testa con un cuscino. Eventuali vetri rotti sul pavimento possono causare lesioni se ci si cammini o rotoli sopra;
  • non sostare sotto una porta, si è più al sicuro sotto un tavolo. Nelle case moderne, le porte non sono più forti di qualsiasi altra parte della casa, queste infatti non proteggono da oggetti che cadono o volano. La maggior parte delle lesioni e dei decessi legati al terremoto sono causati dalla caduta o dal volo di oggetti (come televisori, lampade, vetri o librerie) o dall’essere violentemente sbattuti a terra;
  • al contrario, in caso di edifici storici si può cercare riparo sotto architravi, travi o accanto a muri portanti e muri perimetrali della casa (ma lontano dalle finestre)
  • se si è intrappolati, cercare di attirare l’attenzione di qualcuno picchiettando sulle parti dure o metalliche della struttura. Ciò potrebbe aumentare le possibilità di salvezza.

Cosa fare in caso di terremoto all’aperto

Stessa regola aurea di prima: se si è all’aperto durante un terremoto, è preferibile restare all’aperto. In questo caso può essere utile:

  • allontanarsi da edifici, cavi elettrici, doline e linee di carburante e gas. Il pericolo maggiore derivante dalla caduta di detriti è appena fuori dalle porte e vicino alle pareti esterne degli edifici;
  • recarsi in un’area aperta lontano da alberi, pali del telefono ed edifici. Una volta all’aperto, scendere in basso e rimanere lì fino a quando lo scuotimento smette.

Al contrario, non bisogna mai cercare riparo in prossimità di:

  • aree vicino alle mura esterne di un edificio, è il luogo più pericoloso in cui trovarsi. Finestre, facciate e dettagli architettonici sono spesso le prime parti dell’edificio a crollare. Stare lontano da queste zone pericolose aumenterà notevolmente la possibilità di salvaguardare se stessi durante il terremoto.

Cosa fare in caso di terremoto dentro un veicolo in movimento

Se ci si trova, infine, su un veicolo in movimento, la raccomandazione è di fermarsi il ​​più rapidamente e in sicurezza possibile. Dopodichè:

  • spostare l’auto sulla banchina o sul marciapiede, lontano da pali della luce, cavi aerei e sottopassaggi o cavalcavia;
  • restare in macchina e tirare il freno di stazionamento. Un’auto può oscillare violentemente sui suoi ammortizzatori, ma è un buon posto dove stare finché le scosse non cessano;
  • accendere la radio per informazioni sulle trasmissioni di emergenza;
  • se una linea elettrica dovesse cadere sull’auto, restare all’interno coi finestrini chiusi (in modo da creare una gabbia di Faraday) fino a quando una persona addestrata non rimuove il cavo;
  • solo quando la situazione torna sicura, ricominciare a guidare, facendo attenzione ai pericoli creati dal terremoto, come rotture nella pavimentazione, pali e cavi abbattuti, livelli dell’acqua in aumento, cavalcavia caduti o ponti crollati.