Infrastrutture

Tunnel sotto lo Stretto di Messina, il governo fa sul serio

E’ ora del Tunnel sotto lo Stretto di Messina. Il Premier Conte ne ha parlato pochi giorni fa all’evento “La Piazza” organizzato dal quotidiano online “Affaritaliani.it” nel comune di Ceglie Messapica. Ha allontanato l’idea di realizzare un ponte a navata unica, argomento che già ha affrontato in altre conferenze stampa, riproponendo la vecchia idea di realizzare un tunnel subalveo. Nello stesso intervento però ha sottolineato che è più importante dare alla Sicilia una rete ferroviaria veloce, dopodiché si ragionerà al collegamento con la Calabria.

Sullo Stretto dobbiamo pensare, quando si riveleranno le condizioni, a un capolavoro di ingegneria. Un ponte anche sottomarino, ci stavo pensando. Per il ponte non ci sono le condizioni. Ma prima dobbiamo preoccuparci dei collegamenti interni”, sostiene il premier Conte all’evento “La Piazza”. Anche la Ministra De Micheli è intervenuta in merito al Tunnel sotto lo Stretto di Messina: “Presenteremo la nostra proposta in sede di Recovery Fund per completare il collegamento tra Messina e Reggio Calabria. Stiamo facendo tutte le analisi tecniche del caso perché quella è un’area sismica, un’area vulcanica. Quindi, come il Presidente Conte sa, abbiamo avviato le analisi, perché noi teniamo in grande considerazione la progettualità spontanea, soprattutto se si tratta di un’opera tanto discussa negli ultimi 20 anni e di cui s’è detto di tutto“.

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La novità che ha allontanato l’idea del ponte è stata la relazione presentata al Primo Ministro dall’ingegnere Saccà, progettista del Tunnel sotto lo Stretto di Messina redatto nel 2017 e consegnato all’ex Ministro Delrio. Saccà è il presidente della commissione infrastrutture dell’ordine degli ingegneri della Lombardia. L’idea del Ponte a campata unica di 3.300m è stata smontata punto per punto riproponendo la vecchia idea dell’ingegnere Albero Carlo Navone datata 1870.

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Il progetto del Tunnel sotto lo Stretto di Messina

Secondo il progetto dell’Ingegnere Saccà, il tunnel partirebbe da Villa San Giovanni e arriverebbe alla Contrada Arcieri di Messina. Questo perché tra questi due punti è presente una sella di minore profondità, soli 170m. Si prevede uno scavo di 50m con piloni offshore con un terreno che si troverebbe quindi a soli 100m di profondità. Per la ferrovia non sarebbe altro che un prolungamento di 4km del tunnel che parte da Gioia Tauro e poi 17km per risalire in Sicilia per collegarsi alla rete per Palermo.

E’ previsto un passaggio sia per i treni che per le automobili, ma quest’ultimo sarà più corto e realizzato in un secondo momento. Verrebbe realizzato entro 5 anni con un esborso di 1,5 miliardi di euro. Sia in Calabria che in Sicilia saranno collocate stazioni e tutte le opere accessorie necessaria, in maniera equilibrata.

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Perché il tunnel è migliore del ponte?

Secondo Saccà il ponte sarebbe un’opera fin troppo immaginifica e tecnicamente troppo complessa. Il Tunnel sotto lo Stretto di Messina, invece, copierebbe infrastrutture già realizzate con una conoscenza maggiore dopo anni di studi. Sarebbero minori anche i costi di manutenzione ordinaria e straordinaria oltre alla bassa dipendenza dai fattori meteorologici.

“Mussolini voleva il ponte, Berlusconi voleva il ponte, il ponte è un simbolo. Il tunnel non lo vede nessuno”

Ing. Giovanni Saccà

Molti ricordano che il tunnel fu scartato, nonostante la convenienza economica e tecnica, perché si trovava in un punto strategico nel Mar Mediterraneo e avrebbe potuto essere facilmente sabotabile, soprattutto dalla criminalità organizzata per effettuare attentati. La politica è divisa sul tema: il Movimento 5 Stelle sostiene il tunnel, mentre Italia Viva no. Intanto è già presente da 4 anni un collegamento elettrico da la penisola e la Sicilia, l’elettrodotto Sorgente-Rizziconi.

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Marcello Raiano