Martedì 14 agosto 2018. La tragedia incombe a Genova. Crolla il ponte Morandi e con essa, purtroppo, 43 vite. Il viadotto collegava l’autostrada A7 con la A10, zona nevralgica assiduamente utilizzata da conducenti. La pila numero 9 crolla e con essa, come nel jenga, 250 metri di travatura. Successivamente, la parte restante del ponte, per motivi di sicurezza, viene demolita. Ma si decide per la ricostruzione: l’archistar Renzo Piano progetta quello che oggi si erge nuovamente. Oggi, dopo 621 giorni, Genova torna finalmente a rivivere.
Domenica 24 marzo si è innalzata la maxi – campata da 94 metri, un totale di 1800 tonnellate issato tra le pile 10 e 11. Per il sollevamento sono stati utilizzati gli strand jack, ovvero un sistema di martinetti idraulici, capaci di tirare su tale enorme elemento alla velocità di 5 metri all’ora. Nella giornata di ieri 26 aprile, invece, si è conclusa la manovra di avvicinamento della diciannovesima e ultima campata. Oggi, 27 aprile, si procede al sollevamento di quest’ultima, che porta a compimento la totalità del ponte di Genova.
Le fasi emozionanti sono visibili ora in diretta sul sito messo a disposizione dalla regione Liguria. Alla fase di completamento presente il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte.
Ieri sera l’archistar Renzo Piano, visibilmente emozionato a “Che tempo che fa”, ha commentato i lavori: “È una giornata importante, perché un ponte è il frutto di un lavoro collettivo”. Ma prosegue con rispetto e afferma che non sarà una giornata di festa vista la situazione critica che il Paese sta vivendo. È la prima volta che, in Italia, si assiste alla costruzione di un’imponente opera in meno di due anni.
Nel frattempo, sono pervenute diverse proposte sul nome da adottare per il viadotto. Il Comune ha indetto un concorso per le idee: diversi nomi illustri come Nicolò Paganini, Fabrizio De Andrè, o lo stesso Renzo Piano autore del progetto.
La pandemia da Covid – 19 ha rallentato il proseguirsi dei lavori, ma non li ha fermati. Con il decreto #iorestoacasa sono pochi i settori che possono continuare l’attività. Nel settore civile sono consentiti solo costruzioni di opere pubbliche: costruzioni di strade, urbanizzazione. Tra queste, appunto, la realizzazione del nuovo ponte di Genova.
In seguito ad un allarme provocato dal risultato positivo al coronavirus di un operaio, sono stati immediatamente presi provvedimenti sul personale, isolando tempestivamente e controllando tutti gli operai venuti a contatto con il caso positivo. Il timore è stato poi placato, vista la non positività della restante squadra di lavoratori.
Ma quando riaprirà al traffico il ponte? Oltre alla situazione che si sta vivendo, sorge un ulteriore problema riguardante una parte fondamentale strutturale della struttura. L’elicoidale, ovvero la rampa d’accesso che collega la A10 e la A7 al viadotto, dovrà essere adeguata e, soprattutto, necessita di manutenzione strutturale. Ma, per come stanno le cose, sembra che per questo ci sia tempo prima che il traffico ritorni a scorrere normalmente.