Negli USA meno controlli ambientali per rilanciare le costruzioni
Uno dei cavalli di battaglia di Donald Trump durante la sua campagna elettorale è stata la deregolamentazione, ovvero la rimozione di norme legislative e procedure amministrative con il fine di stimolare la ripresa economica degli USA. Sono passati 3 anni dal suo insediamento e ora questo ‘snellimento’ burocratico potrebbe trovare luogo nelle costruzioni, settore in cui, pur rimanendo una delle più grandi potenze mondiali, l’America non ha mai raggiunto i livelli precedenti la crisi economica.
A farne le spese però potrebbe essere ancora una volta l’ambiente, già in questi mesi martoriato da catastrofi naturali, come quelle in Australia e in Siberia.
Meno controlli, più costruzioni
Secondo l’Agenzia Radiocor, l’amministrazione Trump ha intenzione di allentare le regole sui controlli ambientali per facilitare la costruzione di autostrade, miniere e oleodotti. L’obiettivo è quello di riportare gli USA ai livelli di costruzione dei primi anni 2000, periodo in cui la nazione regnava incontrastata nel settore. Negli ultimi 20 anni infatti la costruzione di edifici alti più di 200 metri è diminuita del 74,5%, mentre nello stesso periodo in Asia è aumentata del 69,4%, segno di un mercato sempre più spostato verso l’oriente.
A beneficiare di questo snellimento burocratico saranno soprattutto opere molto impattanti come gli oleodotti, la cui costruzione è stata sempre ostacolata dagli attivisti ambientali e dall’ex presidente Obama, che ne ha rimandato la realizzazione più volte durante la sua amministrazione. Ma ora tutto potrebbe cambiare a causa delle modifiche che Trump ha intenzione di applicare ad una legge molto importante che salvaguardia tutte le opere potenzialmente impattanti.
USA, le modifiche alla legge
La National Environmental Policy Act (Nepa) è una legge del 1970 secondo la quale tutti i progetti di grandi opere possono essere approvate solo in seguito ad uno studio sul loro impatto ambientale da parte dell’agenzia federale competente. Ed è proprio grazie a questa legge se associazioni ambientaliste e popolazioni locali sono riusciti a bloccare o posticipare la costruzione di opere impattanti nel loro territorio. Secondo Trump però questa legge «può far aumentare i costi, far deragliare importanti progetti e minaccia l’occupazione». La mossa del governo, che non può cambiare una legge, sarà quella di modificarne le regole di applicazione: tutte le grandi opere finanziate privatamente saranno esenti dai controlli ambientali.
Con questa modifica le agenzie federali potranno non considerare gli impatti cumulativi dei vari progetti, evitando, tra le altre cose, studi accurati sull’emissione dei gas serra e la loro conseguenza sul riscaldamento globale. Ma queste modifiche colpiranno anche le tempistiche riguardanti le revisioni dei progetti, che dagli attuali 4 anni e mezzo verranno portati a 2 anni per le grandi opere e 1 anno per quelle minori. I cambiamenti della legge Nepa sono stati proposti nel registro federale, ora bisognerà attendere 60 giorni per il testo definitivo. Una delle prime opere a beneficiare di queste modifiche sarà il Keystone XL, l’oleodotto commissionato da TC Energy nel 2010 ma la cui costruzione è stata rimandata da Obama nel 2015.