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Zaha Hadid Architects e altri studi in polemica contro Autodesk

Autodesk potrebbe essere nei guai. La famosa azienda di software di progettazione per l’ingegneria e l’architettura negli ultimi giorni è al centro di una pesante polemica che vede coinvolti diversi studi di architettura famosi in tutto il mondo. Zaha Hadid Architects e altri 17 studi di architettura con sede nel Regno Unito hanno infatti firmato una lettera aperta in cui viene pesantemente criticato l’aumento dei costi e la mancanza di sviluppo del software Revit. Scritta al presidente e CEO di Autodesk Andrew Anagnost, la lettera aperta descrive l’insoddisfazione degli studi per il software BIM Revit. A detta degli studi, il software sta avendo un impatto negativo sull’efficienza delle loro attività. Troppi vincoli, pochi aggiornamenti e costi elevati.

Autodesk, troppi costi

Negli ultimi cinque anni gli studi di architettura britannici hanno speso 22 milioni di dollari per i prodotti Autodesk. Ma ad un incremento costante del costo del pacchetto Revit non è seguito un sostanziale sviluppo del software. Tra il 2015 e il 2019 la maggior parte degli studi hanno utilizzato almeno cinque diversi modelli di licenza. Da quelle dei singoli prodotti fino alle versioni suite, dalle raccolte fino alle licenze utente individuali nel 2020, sono troppe le versioni che obbligano gli studi a lavorare in maniera discontinua. Complessivamente, i costi sono aumentati fino al 70% e oltre. “Gli studi sarebbero meno preoccupati da questi aumenti dei costi se fossero rispecchiate da miglioramenti della produttività e da un programma di sviluppo software progressivo“, si legge nella lettera.

Un esempio di schermata di Revit. PH: bimportale.com

L’elenco completo dei firmatari è AHMM, Aukett Swanke, Corstorphine + Wright, Glenn Howells Architects, PRP, Scott Brownrigg, Simpson Haugh, TTSP, Zaha Hadid Architects, Allies and Morrison, BVN Architectural Services, Fletcher Priest Architects, Grimshaw, Rogers Stirk Harbour + Partners, Sheppard Robson, Stephen George + Partners e Wilkinson Eyre Architects.

Le critiche mosse al software

Revit è stato lanciato per la prima volta nel 2000. Ma secondo gli studi di architettura, attualmente il software non è in grado di gestire alcune funzioni richieste dai moderni progetti. E inevitabilmente la produttività ne risente.

“Ogni giorno i leader del design digitale in tutto il mondo lottano con un software che fondamentalmente ha vent’anni e non è in grado di sfruttare alcune tecnologie ormai diffuse”.

Revit infatti non è attualmente in grado di utilizzare processori multi-core. A testimonianza di come questo sia un bisogno sentito da molto utenti, i forum di Autodesk sono pieni di thread riguardanti questo argomento. Altro aspetto criticato è la potenza grafica, non ritenuta ancora all’altezza delle moderne workstation. Il risultato è che gli studi di architettura e ingegneria si ingegnano per trovare soluzioni alternative, ma che spesso sono complicate e onerose da mettere in pratica.

Autodesk ha presentato una serie di iniziative per sostituire Revit nei prossimi anni, ma nessuna di queste idee ha mai visto la luce e gli investimenti tardano ad arrivare. Gli studi quindi criticano l’azienda anche per questa assenza di innovazioni e la invitano a creare un piano per migliorare il software e stabilizzarne i prezzi.

La risposta di Autodesk

A pochi giorni dalla lettera, la risposta di Autodesk non è tardata ad arrivare. Nella lettera di risposta, Autodesk ammette di aver investito in modo insufficiente nella funzionalità di modellazione architettonica. Ma spiega che, come ogni azienda con risorse limitate, negli ultimi anni ha fatto investimenti focalizzati sui lati ingegneristici e costruttivi di Revit. A detta dell’azienda, il loro obiettivo con Revit è quello di massimizzare il valore del software all’interno del mercato delle costruzioni e consentire a tutte le figure principali di partecipare al processo BIM. Per concentrasi su questo aspetto, il risultato è stato “un rallentamento nello sviluppo delle funzionalità di modellazione architettonica di base“.

Nella lettere Autodesk rivendica però di aver anche creato con successo una piattaforma cloud importante e ad alte prestazioni. Un investimento innovativo di cui l’azienda si vanta e che ha consentito a centinaia di migliaia di professionisti del design per connettersi. Per quanto riguarda le prestazioni, Autodesk afferma di spendere ogni anno una percentuale sostanziale delle risorse di sviluppo sulla qualità e sulle prestazioni in Revit.

Nel futuro, l’azienda crede che i modi di lavorare si evolveranno in maniera drastica. Con l’affermazione del cloud e le esperienze dell’utente che spaziano dal desktop, al mobile fino alla realtà virtuale, Autodesk immagina che il modo di lavorare sarà molto diverso da un’applicazione desktop con centinaia di pulsanti nella barra multifunzione. Ma per questo, bisognerà ancora attendere.

Published by
Massimiliano Russo