San Siro pieno di alberi come monumento per le vittime del CoVid-19
Piantare 35.000 cipressi e trasformare San Siro in un monumento per le vittime italiane del CoVid-19. Questa è la proposta dell’architetto fiorentino Angelo Renna, per rendere omaggio alle vittime italiane proprio nella regione epicentro della pandemia in Italia. Un Monumento per la Vita che darebbe anche una nuova funzione al più famoso stadio d’Italia, il cui futuro non è ancora deciso.
La storia di San Siro potrebbe continuare
“L’idea principale è quella di salvare il leggendario stadio di San Siro dalla demolizione, convertendo l’intera struttura in un luogo di commemorazione in memoria delle vittime del Covid-19“, queste le parole di Renna a Dezeen. La speranza dell’architetto è quella di creare un luogo spirituale e sacro in cui le persone sono in grado di riconnettersi con i loro cari. Un monumento ricordo, come quelli in memoria delle vittime della guerra. Perché in questa regione il Covid-19 è stato un nemico meno rumoroso, ma per certi versi molto più tragico.
La maestosità di San Siro potrebbe fissare nell’immaginario della città e dell’Italia un momento che rimarrà nella nostra storia per sempre. Un luogo di ricordo, preghiera, commemorazione, un vero e proprio memoriale che ridà vita ad un simbolo del passato, rimarcando il presente ma scandendo il tempo futuro. Il progetto di Renna prevede di rimuovere il tetto dello stadio ed eliminare i posti a sedere, per poi coprire gli spalti con la terra e piantare così i 35.000 cipressi, uno per ogni vittima del CoVid-19. Nelle tribune verrebbero realizzati grandi buchi per realizzare pozze acquifere e percorsi pubblici naturali verso un’area erbosa centrale.
La storia quasi secolare di San Siro potrebbe quindi continuare. Il futuro dello stadio è ancora incerto, anche se quello che sembra sicuro è che non sarà più il teatro principale di grandi sfide calcistiche. La scala del calcio, infatti, sarà sostituito da un nuovo impianto moderno e all’avanguardia, con i progetti vincitori presentati pochi mesi fa. Se però inizialmente si paventava l’idea di demolire completamente lo stadio, negli ultimi tempi si fa spazio l’idea di riqualificare questo luogo. E la proposta di Angelo Renna potrebbe essere presa in considerazione dall’amministrazione lombarda.
La scelta degli alberi e gli spazi
La scelta dei cipressi non è casuale. Questo genere di piante sono tipiche del Mediterraneo, coltivate per millenni in tutta la regione. Si trovano spesso nei cimiteri e con la loro forma alta e verticale e il loro colore verde scuro rappresentano il simbolo di immortalità. Inoltre, grazie alla loro corona intricata, possono supportare una grande varietà di fauna selvatica e diventare nidi per uccelli, ghiri, scoiattoli, lucertole e molti altri animali. All’interno dello stadio inoltre potrebbero essere realizzati musei, centri educativi e luoghi per studenti e ricercatori. San Siro così diventerebbe un luogo di memoria ma anche un luogo di vita, in cui l’uomo e l’ambiente possono coesistere per guardare al futuro con una migliore prospettiva.
Seppur al momento questa sia solo una proposta, Renna ritiene che sia strutturalmente possibile. La resistenza delle gradinate in calcestruzzo può supportare il peso degli alberi e delle loro radici, ma ovviamente c’è da molto lavoro da fare. Inoltre l’architetto ritiene che sia anche fattibile dal punto di vista economico. Se, come si dice, sono necessari circa 70 milioni di euro per demolire San Siro, potrebbero volercene molti di meno per riqualificarlo.