Anche questi ultimi giorni del 2021 stanno volando via, tra impegni, studio, ore di ricerca ma anche gioco, passione e tanta tanta dedizione che tutta la redazione dedica ogni giorno. Grazie al contributo dei nostri fedelissimi lettori che come carburante aumentano la nostra propensione alla condivisione e divulgazione di contenuti e notizie di rilievo; che reputiamo possano essere utili a tutti i livelli; dallo studente al professionista, passando per il lettore sporadico incuriosito. Il nostro punto di forza è proprio la curiosità mossa dalla passione verso un mondo così vasto ma al contempo ricco e di fondamentale importanza. Proprio per questo augurandovi ed augurandoci di crescere sempre di più e sempre insieme; vogliamo in poche righe racchiudere l’anno che oramai è quasi alle spalle con degli aneddoti di vecchie notizie che abbiamo condiviso con voi e che vi sono piaciute di più.
L’anno di notizie della nostra redazione apre in bellezza con l’importante collaborazione con la rivista cartacea Lo strutturista. Prova importante per il nostro network, a dimostrazione di una crescita costante e volontà di aumentare il livello di divulgazione professionale.
Lo strutturista è la prima rivista dedicata agli strutturisti italiani; è un trimestrale cartaceo che ha come obiettivo la giunzione tra professionisti ed esperti del settore per un maggior dialogo ed una ottimizzazione del lavoro. Sono presenti ricerche scientifiche, notizie di urbanistica e comunicazione professionale.
La rubrica dedicata presente nella rivista a cura della nostra redazione è davvero ricca, curiosità, progetti estremi, materiali innovativi e come al solito uno spazio dedicato alle architetture da record ed applicazioni ingegneristiche sempre all’avanguardia. Ogni numero è redatto da firme autorevoli, professori e ricercatori universitari, professionisti affermati e divulgatori scientifici. I casi studio affrontati riguardano tematiche dibattute e sempre attuali; inoltre ogni pubblicazione è corredata da due puntate del personaggio a fumetti l’ingegner Pino, ironia e goliardia che non possono mai mancare nel settore delle costruzioni; luoghi comuni, inconvenienti e situazioni divertenti accompagnano il lettore per donare anche un pizzico di leggerezza e spensieratezza.
Per abbonarsi e ricevere i 4 numeri annui il costo è di 36 euro iva inclusa; non perderti l’occasione di leggere un’autorevole rivista condita di inediti e rubriche; occasione anche per leggere la nostra sezione dedicata che spazia dal mondo dell’ingegneria all’architettura, con curiosità, tematiche sempre attuali e chicche esclusive da non perdere.
La notizia della proroga del superbonus 110% fino al 2023 è una notizia di grande valore per tutto il settore edile. Inoltre si leggono nuove misure per la riduzione dell’impatto ambientale, sicurezza dei ponti, attenzione verso il dissesto idrogeologico e migliore gestione rifiuti.
Buone notizie anche per gli altri bonus che sono stati riconfermati, 50% e 90%. Draghi e la sua promessa di non eliminarlo del tutto in futuro, magari portarli ad un’unica percentuale, quella del 75%. Gli importanti investimenti sono mirati soprattutto alla crescita e l’aumento del PIL con un ritorno che coinvolga tutta la filiera dell’edilizia. Altro tema centrale è l’efficientamento energetico e miglioramento sismico che come sappiamo riguarda gran parte della penisola.
I termini sono differenti per categorie il primo è al 30 giugno 2022; per i Condomini, la scadenza è il 31 dicembre del medesimo anno, le IACP, 30 giugno 2023. Non mancano le eccezioni. Per quanto riguarda le persone fisiche che possiedono edifici plurifamiliari da 2 a 4 unità se superano il SAL al 60% possono prorogare al 2022, uguale per le case popolari ma all’interno dell’anno 2023.
Imprese e professionisti hanno ricevuto una forte boccata d’ossigeno, la notizia della proroga ha conferito un rimbalzo di circa il 6% del PIL italiano. Non mancano le critiche, alcuni sostengono che sia necessario pensare ad un’agenda precisa riguardo l’efficientamento energetico e non bastano di certo le attuali accortezze in tema ecologico.
Il documento redatto dal neo ministro dell’istruzione Bianchi, indica la strada verso una scuola sempre più inclusiva e che ha voglia di ripartire dopo la lunga sospensione dovuta al Covid-19. Un intero capitolo è stato dedicato all’edilizia scolastica. Nasce una piattaforma chiamata Open edilizia, dedicata interamente all’edilizia scolastica ed ai fondi dedicati ed essa.
Il Comitato decisionale riunito ha provveduto a formulare idee e proposte sui possibili sviluppi successivi alla riapertura. In particolare l’edilizia scolastica, con l’utilizzo delle tecnologie digitali, formazione e reclutamento docenti, fino al sistema integrato 0-6 anni. Il comitato riunito ha valutato in seguito a riunioni e consultazioni prese di concerto con tutte le parti in gioco, dai docenti al personale scolastico tutto.
Il team di esperti ha innanzitutto pensato ad uno svecchiamento dei novecenteschi ambienti scolastici, riprogettazione degli spazi e riadattamento ai nuovi schemi didattici più aggiornati. La vecchia idea di scuola come spazio chiuso, obbligato è ormai superata. Deve entrare in gioco l’architettura flessibile, un’edilizia su misura, pensata e cucita addosso ai nuovi bisogni educativi. La messa in sicurezza è sicuramente uno dei temi più importanti che va ad intervenire sul costruito, per preservarlo ma anche innovarlo integrando le nuove tecnologie.
La scuola deve essere anche un luogo di riferimento per le aree territoriali che copre, deve essere inclusiva, educativa e di impatto sociale. Le comunità afferenti devono vedere garantita una didattica non schematica ma flessibile e dinamica; talvolta necessaria anche la personalizzazione ad hoc, importante uscire dalle gabbie mentali educative classiche. L’obiettivo finale è quello di offrire una formazione totalizzante per gli alunni che frequentano; gli obiettivi devono essere quanto più omogenei possibili al fine di portare tutti o quasi allo stesso livello di preparazione; con medesimi traguardi formativi, pur avendo situazioni diverse e strettamente singolari
Dodici sono le società di ingegneria italiane che rientrano nella classifica mondiale annuale ENR 2021. Le notizie sono piuttosto confortevoli. Tra i parametri vi è il fatturato prodotto all’estero. Le società che rientrano in classifica riguardano attività di ingegneria nei trasporti, edilizia ed energia.
L’Italia si attesta alla terza posizione mondiale, preceduta da USA e Cina. L’Europa ha una buona rappresentanza tra le 225 aziende in classifica; complessivamente rappresentano circa 68 miliardi di dollari di capitale mondiale. La prima società italiana che si attesta al trentesimo posto mondiale è la Maire Tecnimont. Il suo settore è la tecnologia ed energia con specializzazione negli idrocarburi ed energia ecosostenibile. Con un fatturato di 543 milioni di euro è ben presente in 45 paese del mondo.
Al cinquantottesimo posto si piazza la società RINA SpA, riconosciuta a livello mondiale come ente che emette certificati di conformità. Sul gradino più basso del podio troviamo Italconsult, al sessantottesimo mondiale, con un fatturato di 131 milioni di euro. Si occupano di consulenza nella progettazione ingegneristica, architettonica e design.
Le altre italiane si attestano: al 130esimo posto, IRD Engineering; 134esimo Geodata Engineering. Al 138esimo posto la Manens Tifs. Italferr occupa il 142esimo posto della classifica; SWS Engineering 156esimo; 3TI Progetti 181esimo posto. Al 185° Technital; Chiudono al 199esimo e 219esimo, rispettivamente, F&M Ingegneria e Politecnica Ingegneria.
Una menzione doverosa alle prime tre posizioni mondiali: WSP Global Inc. al primo posto, Canada; Worley Ltd. al secondo posto, Australia e AECOM al terzo, USA.
Era a Londra Rogers, durante gli ultimi giorni di vita, uno dei più grandi architetti del 900. Italiano di nascita , naturalizzato inglese è stato simbolo di un cambiamento epocale nell’architettura. Tra le maggiori opere che ricordiamo insieme al Centre Pompidou con Renzo Piano, ci sono: il Palazzo della Corte Europea a Strasburgo, il Millennium Dome a Londra, l’aeroporto di Madrid-Barajas, il 3 World Trade Center a NY. Richard Rogers ha però lasciato testimonianza del suo genio anche in Italia, con il Centro Rogers di Scandicci e l’H Farm Campus, a Venezia.
Nato a Firenze, a causa della guerra, torna in Inghilterra terra delle sue origini. Studia architettura in Inghilterra e nel 1964 fonda con sua moglie e ai coniugi Foster il team 4, realizzarono la fabbrica Reliance Controls Factory ed altre opere di minor importanza. In collaborazione con la moglie realizzò una casa leggera e flessibile fatta in plastica, fu una svolta innovativa. Poco dopo a Wimbledon realizzò la sua casa con acciaio e materiali sintetici.
Quando iniziò ad insegnare al MIT, conosce Renzo Piano con il quale entrò subito in sintonia; realizzano il famoso Centre Pompidou. Piano ha dei ricordi bellissimi del collega ma soprattutto amico. Racconta alla stampa di un’amicizia lunga 50 anni, fatta di scambi culturali, pensieri ed affetto e stima profondi. Con un commosso pensiero, Renzo Piano lo ricorda così:
Eravamo ragazzacci insieme a Londra, quando a Parigi c’era il ’68 e in fondo non siamo mai cambiati. Richard aveva quattro anni di più, pochi a pensarci adesso, ma quando si è giovani è diverso, per me è stato sempre il fratello maggiore, allora io lo chiamavo ‘vecchio’ e anche adesso, dopo tanti anni, ci si scherzava. Ma era proprio così, lui sempre un passo davanti a me, il fratello grande, quello buono, come quando è diventato Lord e qualche anno dopo anche io senatore.